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L’esigenza di realizzare una buona comunicazione sia al suo interno che, soprattut- to, all’esterno rappresenta
un rilevante problema di tutte le organizzazioni. Perché purtroppo non è suf ciente fare, ma è in- dispensabile anche farlo sapere agli altri. Per un’organizzazione sindacale come la nostra però, al contrario della politica, sussiste la dif coltà di riuscire ad imporsi nel variegato panorama dei media moderni, facendo sentire la pro- pria voce.
Certo, oggi c’è internet, ci sono i siti web, i blog, le mailing list che hanno reso più accessibile a tutti la divulgazione di fatti e notizie, più o meno importanti e anche più o meno veri cate. Ma, l’organo d’informazione istituzionale, sia esso nel tradizionale formato car- taceo sia nel formato digitale, la cosiddetta “testata giornalistica”, ha comunque ancor oggi una va- lenza ben diversa da quella di un blog (con le dovute rare eccezio- ni). Il quotidiano con tanto di edi- tore, di direttore e di redattori, in una parola dei professionisti della comunicazione è ancora garanzia di un’informazione “vera”, di no- tizie che hanno superato il vaglio delle fonti e della loro attendibi- lità. Insomma è, o dovrebbe es- sere una cosa seria. Ma è sem- pre così? Perché il proliferare dei quotidiani on line ha accresciuto lo spirito di competizione, rischia- ndo di condurre alla spasmodica ricerca dello scoop a tutti i costi
la comunicazione sindacale e l’esigenza di “fare” notizia
che possa far lievitare la tiratura di un quotidiano e accreditarlo come fonte di informazione privi- legiata rispetto ad altri, con il con- seguente aumento delle vendite e soprattutto degli introiti pub- blicitari. Si corre allora il rischio di piegarsi anche in questo caso al dio denaro sacri cando sul suo altare l’etica dell’informazione.
In tale quadro, il sindacato vive quindi una situazione di dif coltà e disagio, trovandosi come inca- strato fra l’esigenza di fare comu- nicazione, le dif coltà ad avere accesso al mondo dei media e le insidie che dietro a tutto questo si possono nascondere. Un co- municato stampa ha bisogno di sostanza e di sale, ma senza una buona dose di pepe il suo destino è quello di  nire nel cestino della redazione.
Ci si trova allora di frequente nella condizione di dover calcare i toni e a volte si rischia di superare i limiti, adoperando inavvertita-
Giuseppe Bonsignore
Responsabile della Comunicazione CIMO Sicilia
DallE rEGioni
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